Kenton giovane jazzista affamato di futuro, Kenton affermato
direttore d'orchestra dagli occhi stanchi e vivaci. Stan prima e dopo.
Il ritratto di un uomo, di un artista cresciuto nel ritmo, quello
stesso ritmo che coinvolge fin dalla nascita l'attività del Centro
Studi a lui dedicato. Stanley Newcombe Kenton nasce a Wichita, Kansas,
il 19 febbraio 1912. Trasferitosi in un sobborgo di Los Angeles pochi
anni dopo, inizia a suonare il pianoforte sotto l'ala didattica della
madre e di alcuni insegnanti privati. È un bambino, ma nel frattempo
cresce, e studia armonia e composizione. Poco dopo arriva il jazz. Stan
comincia i suoi primi arrangiamenti; nel 1940 riesce a riunire una
formazione di 9 musicisti, con i quali registra due brani, Eager Beaver
e Artistry in Rhythm, pubblicati poco tempo più tardi per la Capitol
Record. Nel '44 la sua band acquisisce alcuni importanti elementi,
consolidandosi con i grandi
Pete Rugolo e
Stan Getz. A breve segue un
periodo di sperimentazione: nascono nuovi brani, la nuova musica va
sotto l'etichetta di "Artistry in Rhythm". La fatica è tanta, e nel '47
arriva l'esaurimento nervoso. Comprensibile. Un momento buono per
ripartire da capo: è la volta della nuova big band, la "Progressive
Jazz", forte di ben venti elementi, tra cui quindici tra sassofonisti,
trombonisti, e trombettisti: un delirio di fiati per uno stile che sta
diventando sempre più inconfondibile. Un vero e proprio marchio di
fabbrica. Ma la formazione ha vita breve: un anno dopo viene sciolta,
Kenton pare deciso ad interessarsi unicamente di psichiatria; una
'scimmia' che dura poco, visto che nel '49 Stan è di nuovo alla
bacchetta di direzione. Nasce l'ennesima creatura del jazzista,
l'orchestra "Innovations in Modern Music", che ambisce alla musica
classica contemporanea. Il repertorio proposto è vario, forse troppo, e
causa non poche perplessità negli ascoltatori affezionati. Sono anche
gli anni dei brani 'cubanissimi', momenti di frenetica e felice
attività live. Ma il successo di pubblico ai concerti non supplisce ad
un insuccesso economico sempre più grande. Per risanare vengono
'licenziati' i musicisti classici della "Innovations". La nuova
orchestra ridotta, forte di personaggi del calibro di
Lee Konitz e
Conte Candoli, ritorna a calcare le strade più tradizionalmente jazzate
ed economicamente fruttuose e sicure.
I nuovi arrangiatori sono
Gerry
Mulligan e
Bill Holman. Nel '53 parte una tournée in Europa; di qui in
avanti, si susseguono fasi alterne, che portano il nostro alla
necessità di vivere un anno senza musica. Una lunga disintossicazione
musicale, preludio di una nuova ribalta: è il momento della orchestra
di musica "neofonica", la "Los Angeles Neophonic Orchestra", concepita
ad hoc per suonare composizioni sinfoniche di jazz. Ruotano in questi
anni ospiti dai nomi prestigiosi:
Dizzy Gillespie e
Miles Davis tra gli
altri. Ma i problemi di salute si fanno sempre più presenti: importanti
disturbi di ipertensione costringono Kenton ad una attività
intermittente. Rimane il tempo per grandi tournées e per avviare i
"Kenton Clinics", seguitissimi seminari negli atenei statunitensi; allo
stesso modo si intensificano i ricoveri in ospedale. Kenton se ne va il
25 agosto 1979, all'età di 67 anni. Lascia in eredità ai ragazzi
sincopati di mezzo mondo l'inconfondibile suono solenne delle sue
orchestre, ed i tratti di un fare ritmico tipicamente americano, figlio
di mamma nera e di padre bianco.